Palazzetto Zuccari in Roma

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Via Gregoriana, 00187, Roma, Città Metropolitana di Roma, IT Włochy
Contacts phone: +39 06 8992 8500
Website: www.prolocoroma.it
Latitude: 41.9053675, Longitude: 12.4841615
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Comments 5

  • Marc Clin

    Marc Clin

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    Facade surprenante. Tout petit détour à faire depuis l'église de la Trinité des Monts.

  • Peppe S.

    Peppe S.

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    Un intervento moderno ali interno di un palazzo del cinquecento

  • Paola Busi

    Paola Busi

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    Palazzetto Zuccari,altrimenti chiamato casa dei mostri per via delle decorazioni "mostruose" sulle porte e finestre.da vedere.

  • Alessio Brugnoli

    Alessio Brugnoli

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    Di solito, il Palazzetto Zuccari viene chiamato nelle guide "Casa dei mostri". I romani, con ironia, preferiscono chiamarla, per la decorazione manierista, la "Casa dei pupazzi". In realtà, tutte queste definizioni sono ben lontani dall'intenzione di Zuccari, un pittore all'epoca assai di moda, ma ora quasi caduto nel dimenticatoio. Zuccari semplicemente voleva creare un monumento al suo ego, alla sua creatività artistica e la sua abilità di fronteggare i vari linguaggi dal nobile al grottesco. Per cui concepi uno edificio assai particolare, tre corpi: quello adibito a studio su piazza Trinità dei Monti, quello residenziale con facciata principale su via Sistina, e il giardino con ingresso da via Gregoriana. Lo studio, in cui ricevava i clienti, doveva dare l'impressione di un serio professionista. All'austera semplicità degli esterni, si contrapponeva il lusso degli interni, testimoni della ricchezza e del successo professionale. I tre mascheroni su via Gregoriana, invece rappresentato il lato alchemico e creativo della personalità dello Zuccari: nigredo, l'albedo e la rubedo le tre grandi fasi della trasmutazione della materia e dello spirito, che raggiungeva la perfezione, il giardino, ricco di statue antiche, equilibrio tra Natura e Cultura Lo Zuccari affrescò anche molte stanze, come "Ercole al bivio tra il vizio e al virtù", la "Gloria dell'artista nella sala", la "Coppia Zuccari benedetta dall'Angelo Custode" nella Sala degli Sposi ed allegorie dell'arte e delle scienze nella Sala del Disegno. Alla sua morte, nel 1609, lo Zuccari avrebbe voluto che l'edificio divenisse sede dell'Accademia delle Arti e del Disegno ed "hospitio dei poveri giovani studiosi stranieri"; invece i suoi eredi lo vendettero a tal Marcantonio Toscanella, che lo fece ingrandire da Girolamo Rainaldi, sopraelevandolo di due piani. Nel 1702 il palazzo venne affittato alla regina di Polonia, Maria Casimira, che proseguì il lavoro di trasformazione con l’unificazione dei due corpi di fabbrica ad opera di Filippo Juvara in un rinnovamento del prospetto d ‘angolo sulla Piazza Trinità dei Monti. Così nel 1711 arrivò il portichetto con le 6 colonne, grazie a Maria Casimira, il palazzo divenne anche un centro culturale nella Roma setttecentesca e , tra l’altro, vi furono allestite due opere di Alessandro Scarlatti, inneggianti le gesta contro i turchi del marito, Giovanni Sobieski, re di Poloni Nel 1756 divenne sede della prima casa romana dei Fratelli delle Scuole Cristiane, fin allora ospitati nel vicino convento dei Cappuccini alla Trinità dei Monti, sicché l'edificio assunse la denominazione popolare di Palazzo dei frati. Questa destinazione è testimoniata in un'incisione di Giuseppe Pinelli che rappresenta l'uscita dei ragazzi dalla scuola, accompagnati da due fratelli dell'ordine Da quel momento in poi divenne un'attrazione turistica della zona, tanto che Gabriele D'Annunzio citò il palazzo nel romanzo Il piacere, come dimora di Andrea Sperelli

  • Roberto Sciarrone

    Roberto Sciarrone

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    Palazzo Zuccari, ti sorprende. La caratteristica più oroginale del palazzetto risiede nella decorazione delle cornici delle porte e finestre esterne che hanno l'aspetto di mostruose bocche aperte, ispirate al Giardino di Bomarzo e legate allo stile fantasioso dell'architettura manierista alle soglie del XVII secolo.

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